A CARATE, DEMOCRATICI NEL SEGNO DELLA CONTINUITA'
La solidarietà e il bene comune, nel rispetto della libertà della persona, sono i valori più importanti su cui fondare l'impegno politico. Nel corso degli ultimi decenni si sono maturate diverse esperienze che mostrano come su questi valori esiste una sostanziale condivisione di interpretazione tra forze politiche di ispirazione cristiana (anche se non tutte) e forze di origine socialista (anche se non tutte).
Quando a Carate nel 1995 i Democratici per Carate diedero il via nel nostro paese a un'unione di queste forze, insieme a tante persone non "tesserate", si è creato un ambito in cui partecipare all'impegno politico in perfetta sintonia di intenzioni. Fu un'esperienza irripetibile: pur sconfitti per poco alle elezioni comunali, i Democratici per Carate raggiunsero un consenso insperato nella cittadinanza, ma ciò che ebbe maggior valore di quei momenti fu lo spirito di partecipazione e di servizio di tutti, unito alla spontaneità e allo stesso tempo alla capacità organizzativa messa a disposizione dal PDS (unico partito partecipante alla lista). E questo non solo nel momento elettorale, ma anche successivamente, in un'azione continua a sostegno del gruppo consigliare.
Il coordinatore del gruppo promotore per le primarie del 14 ottobre, Francesco Paoletti, ha fatto un parallelo, sulle pagine del nostro giornale, tra i Democratici per Carate e il Partito Democratico.
Fatte le debite proporzioni tra quella esperienza locale e le successive coalizioni a livello nazionale, quelle dell'Ulivo e dell'Unione, e fatte anche le debite distinzioni relativamente alle appartenenze e alle collocazioni politiche dei partecipanti, senza dubbio risulta ben evidente anche in questa scommessa del Partito Democratico il filo conduttore della condivisione dei valori e dell'unione di persone di diversa provenienza ideale, con spirito laico.
La differenza fondamentale, e inevitabile, sta nel fatto che quella nostra lista locale costituiva una forma di partecipazione diretta alla vita politica di Carate per tutti quanti erano interessati nell'ambito del centrosinistra, in una forma che, purtroppo, si è limitata all'attività di opposizione e inevitabilmente ha determinato una scarsa incidenza sulle scelte per il paese. Vicevera il Partito Democratico, come dice il nome sarà un partito, anzi il partito che aspira legittimamente a rappresentare la maggior parte degli elettori di centrosinistra, con tutta la complessità e con tutti i meccanismi di delega e con i rischi di degenerazione dei partiti, come le correnti, i protagonismi, il centralismo, ..
Vale dunque la pena di spendersi in prima persona per la nascita del Partito Democratico? La risposta è sì.
Chi decide di farlo spera che sia davvero un partito nuovo, che vada oltre la semplice sommatoria dei partiti di provenienza, che sappia rinnovare la partecipazione alla politica con una reale democrazia interna, che rinunci ad arroccarsi dietro le vecchie definizioni e che parli con un linguaggio chiaro e privo di ambiguità, che sappia ascoltare.
Chi aderisce al PD crede assolutamente necessario per il centrosinistra un partito che si proponga come forza di governo, che, sempre facendo i conti con la propria idealità ed i propri principi, eserciti la politica come l'arte del possibile e non come il libro dei desideri, che sia in grado di assumere le decisioni indispensabili alla stabilità del paese e che allo stesso tempo abbia sempre davanti agli occhi la tutela dei più deboli come obiettivo irrinunciabile.
Ma uno delle chiavi del successo del PD è la più ampia partecipazione alla fase costituente, resa possibile da un momento di vera democrazia che sono le primarie.
L'appello è per una partecipazione anche dell' "anima di sinistra" del nuovo partito, in modo da garantire un equilibrio nei rapporti con la sinistra che starà fuori dal PD, a cui sarà chiesto di confermare la capacità di assumere le decisioni di governo con coerenza.
E questo vale anche, anzi forse a maggior ragione, nella realtà locale di Carate.
Il rischio apparentemente maggiore potrebbe essere quello di un consenso elettorale inferiore alle aspettative. È presto per ogni previsione, tuttavia quello del Partito Democratico deve considerarsi un progetto di lungo respiro, nel quale si possa eventualmente sostenere anche un insuccesso elettorale, purché si verifichi realmente il rinnovamento auspicato.
lunedì 8 ottobre 2007
Democratici Caratesi....dal 1995 ad oggi...
Pubblicato da Stefano Cuch alle 11:31
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Come vincere a Carate?
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