lunedì 12 aprile 2010

E ora tocca a Emergency....

Siamo alle solite, quando ci sono persone che dedicano la loro vita ad aiutare i soggetti piu' bisognosi e a denunciare che l'utilizzo delle armi per risolvere ogni controversia significa morte, disperazione, distruzione ecc. ecc. e quindi scomodi per chi utilizza questo mezzo di risoluzione, scatta di conseguenza lo stillicidio mediatico.
I protagonisti di questo scempio informativo non ha piu' limiti di ritegno.
Si cerca di massacrare l'immagine di chi vive la propria professione medica all'interno di territori difficili, pericolosi per la propria incolumità.
I grandi poteri vogliono il silenzio assoluto, cercano con ogni mezzo di ubriacare il cittadino o lo spettatore televisivo con il motivetto che la guerra preventiva decreterà sicurezza nel mondo occidentale e prosperità nelle zone occupate.
Il capo gregge chiama....le pecorelle smarrite rispondono.

Solidarietà a Gino Strada e a tutti i collaboratori di Emergency

Doniamo il 5 per mille a EMERGENCY

mercoledì 7 aprile 2010

La Regione Straniera

Lunedì 29 Marzo.
Mi alzo, vado al lavoro, saluto i colleghi, e alla fine della giornata mi metto al computer, vado su internet alla ricerca dei risultati delle elezioni.
Mi interessano due cose, principalmente.
Il risultato di Giuseppe Civati... 10mila e rotti voti, vai, è stato confermato. Con un dato in più, aveva 4 concorrenti e qualche uccellino nel partito mi ha anche confidato che non è stato affatto "favorito" (ma lasciamo perdere, a Desio qualcuno potrebbe ancora rumoreggiare...).
La seconda, l'entità dell'indebolimento "previsto" del PDL. Poca, purtroppo. La Lega, invece va oltre le previsioni, e fatta eccezione per Lecco (grande BRIVIO!) fa incetta di consiglieri e di voti.
I colleghi, vedono l'oggetto del mio interesse e mi chiedono " Berlusconì, il a gagné encore? " " Oh, c'est pas possible! Mais Berlusconi c'est la Mafià! " " Ah mais c'est plus fasciste la Ligue du Nord ou Forzà Italià? "
Evidentemente per loro, non è comprensibile, e li capisco. Loro sono abituati a vivere in un paese normale. Mi viene in mente un cugino acquisito che spesso mi rimproverava di sostenere sempre l'immagine distorta che la colpevolissima stampa di sinistra diffonde. Come se in Francia leggessero l'Unità, per dire. Invece nel mio paese d'adozione, anzi di assunzione, come in molti altri si legge di tutto, e dappertutto. Solo una cosa rimane invariata: l'opinione scadente che circola sui Governi Italiani di CentroDestra.
Alcuni sostengono che "da fuori, si è più obiettivi".
Infatti, prima vivevo in Brianza da separato in casa. Oggi vivo in Normandia, e non mi sono mai sentito così vicino a casa. La Regione Straniera, è quella dove abitavo prima.

PS in Francia, è finita 22-1, se sento ancora qualcuno dire che 7-6 è un risultato incoraggiante... mmmm!!!!

L'auto elettrica in Spagna...una prossima realtà..

Amici automobilisti una buona news che proviene haimè non dalla nostra amata Italia ma bensi' da oltre i Pirenei..
Il governo Zapatero ha dato al via ad una grande stagione di riconversione del parco auto attraverso solidi incentivi per acquistare auto elettriche, nonchè la costruzione di centinaia di punti di distribuzione o di ricarica per le stesse autovetture.
La Spagna entro il 2014 diverrà il primo paese come numero di auto non inquinanti...
Insomma mentre da noi si discute di legittimo impedimento, riforme e leggi ad personam e con una opposizione imballata, a meno di 1000 km dalla nostra Italietta si progetta e si realizza il futuro dell'industria automobilistica.

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martedì 6 aprile 2010

Fioroni fioroncini fioroncelli....

Cari miei finalmente si comincia a vedere un vero segnale di reazione.
La nostra nomenklatura dopo la frastornante suonata ha deciso di veleggiare verso il nuovo obiettivo da combattere: il feticcio ridicolo del giovanilismo e dell'unanimismo.
La paternità di questo target è attribuita a quell'omone del "buon" Fioroni che tra un cattivo calice di Frascati e una buona carciofata non poteva certamente procreare un essere positivo... insomma non vorrei toccare o graffiare il suo sentimento di odio nei confronti del mondo giovanile, ma una simile sciocchezza poteva essere abortita in modo preventivo. Pilloliamolo di Ru486 prima che il nostro "sigh" romanaccio possa ripartorire una simile putridità.

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A presto...

lunedì 5 aprile 2010

Ripartiamo...............

Carissimi miei eccoci qui dopo una settimana di meditazione post voto.
Beh è inutile che vi riparli del miserabile risultato verificatosi nell'ostica terra lombarda, dove la nostra annunciata débâcle è stata sicuramente piu' corposa del previsto.
Il PD come nelle precedenti elezioni di giugno 2009 ha piu' o meno ribadito il suo misero 22/23% ma con un calo decisamente netto come numero di voti.
L'alta disaffezione al voto non ha colpito come ben si sperava la "cupola formigoniana" ma anzi una fetta decisamente abbondante di nostri elettori ha deciso di rimanere in stand by ossia in attesa che qualcosina si vada a muovere all'interno dell'agognato palazzone democratico.
Alcuni di noi sicuramente cercheranno di dimostrare che nel futuro piu' prossimo il percorso di avvicinamento al mondo "neo centrista casiniano" dovrà essere tracciato e sposato perchè del resto con il suo 5% le future sconfitte potrebbero essere meno cocenti, altri come il sottoscritto a fianco di illustri promossi sul campo sono desiderosi di progettare il futuro della Nuova Italia, un manifesto di idee, di priorità e di programmi su tematiche sociali, lavorative, economiche e ambientali.
Dobbiamo inoltre ricreare entusiasmo tra i tanti militanti che credono ancora in un progetto riformista, ridare speranza ai nostri elettori che ad ogni chiamata al voto si presentano con sentita malavoglia ai seggi per ridare una piccola fiducia ad un partito che ha perso quasi definitivamente la propria bussola.
Cerchiamo quindi di comprendere le ragioni di quel 40% di elettori che oggi giorno faticano a trovare un interlocutore credibile e rappresentabile della realtà.
Lasciamo stare i resoconti aritmetici con i tanti se e con i tanti ma, rimbocchiamoci le maniche lavorando sul territorio per rappresentare finalmente quella fetta maggioritaria di italiani onesti, speranzosi e di sani principi.
Alla fine il nostro raccolto sarà fruttuoso e di qualità.

Stefano Cuch




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