mercoledì 11 giugno 2008

Andare oltre

Qualche perplessità dopo i recenti e criminosi fatti che hanno coinvolto la Clinica S.Rita ed indirettamente il S.S.Regionale Lombardo.
Le interviste di Veronesi e Porcari (neo-capogruppo del PD in Consiglio Regionale) e le autorevoli esternazioni di Ignazio Marino hanno chiarito la posizione del PD, richiamando l'attenzione della Giunta Regionale sull'argomento, e del suo Presidente che, ahinoi, ha scelto il canale mediatico di Matrix come occasione per uno spot pubblicitario positivo della sanità lombarda invece di riferire oggi in aula come richiesto dall'opposizione.
Un atteggiamento censurabile, nella misura in cui è doveroso da parte dei "responsabili" farsi trovare pronti quando vi sono URGENTI richieste di chiarimento.
E non è tutto.
Formigoni ha vantato per 15 anni il modello di eccellenza assoluto, salvo oggi rendersi conto che sono necessari più controlli e che si tratta di un modello perfettibile. Paragoni a parte con altre realtà (non si parla di questo, pensiamo a guardare in casa nostra), da anni la Lombardia riceve fondi sempre più crescenti per la sanità: eppure il servizio pubblico non gode della salute sperata, tanto che il privato ed il privato accreditato sono cresciuti in modo molto, troppo rapido.
La Regione ha utilizzato spesso e volentieri i contributi statali per "ingrassare" la dimensione privata, e la teoria della "libera scelta" o della "concorrenza di prestazioni" non ha convinto semplicemente perchè non esiste: se occorre aspettare 6 mesi o 1 anno per una prestazione ambulatoriale, la scelta è obbligata.
Riduzione dei ticket di 10 euro (2007 - Gov. Prodi)? Certo, dopo 4 anni dall'aumento che la Regione stessa aveva deciso (2003 - Gov. Berlusconi) per far fronte alle spese dovute all'elevata qualità delle cure. Una richiesta ingiustificata dal momento che anche la media europea degli aumenti del costo delle prestazioni non è stata maggiore del 7%: gli aumenti Regionali del quadriennio citato hanno superato il 20%, a spese dei contribuenti.
La politica dell'annuncio contro il reale, e in Italia di solito vince la prima.
Oggi si scoprono le criticità del modello, dalle nomine dei direttori sanitari (sempre e comunque "amici") agli stipendi dei medici che operano nel privato (quindi con bonus a "quantità" e non "qualità" di prestazione), fino alla insufficienza dei controlli eseguiti.
Controlli che evidentemente qualcuno ha pensato di fare al posto della Regione, intercettando conversazioni che hanno permesso di scoprire il "calderone"... curioso che lo stesso schieramento politico che ha riconosciuto la necessità di maggiore severità e continuità dei controlli stia per approvare una legge che, di fatto, li limita (vedi appunto le intercettazioni telefoniche).
Infine, i tentativi di salvare la faccia, rivendicando una maggiore prudenza negli accreditamenti degli ultimi anni (beh, nei 13 anni precedenti è stato fatto abbastanza direi) e qualche provvedimento punitivo quà e là, che non ha certo creato un effetto deterrente, vista la attuale portata del fenomeno.
La salute delle persone è nelle mani di amministratori che hanno chiuso un occhio alla QUALITA' complessiva senza verificare che quella PERCEPITA è nettamente inferiore a quella REALE, e che invece ne hanno aperti due al profitto, penalizzando un servizio (già critico) come il pubblico ed i suoi utenti.
Quando valutiamo un fenomeno, ricordiamoci le sue varie dimensioni e sfaccettature. Non accontentiamoci di sentire sempre la solita campana.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

I gravissimi fatti della Clinica S.Rita andrebbero decisamente processati come crimini contro l'umanità. E questo è quello che abbiamo potuto sapere grazie alle intercettazioni telefoniche; chissà quanto ancora non sappiamo. Il sistema sanitario regionale è una giungla dove il profitto è direttamente proporzionale alla quantità delle prestazioni effettuate in ambito privato.
Il sistema pubblico è stato ridotto allo stato di coma vigile. I tempi di attesa sempre più lunghi, spingono le persone verso la prestazione privata trasformatasi nel tempo in prestazione creativa grazie alle diverse versioni di pagamento.
Sono stato di recente all'ospedale S.Raffaele, non so se vi rendete conto di cosa è diventato e cosa ancora stanno costruendo. C'è perfino un centro ippico. Mi viene la pelle d'oca a pensare che ci sono persone che speculano sulle disgrazie altrui, sulla salute e il dolore. In un tempo dove è sempre più forte la richiesta di case per vivere scopriamo che proliferano le case per morire e le banche per ingrassare.
Il PD ha il dovere morale di affrontare di petto questi problemi. Abbiamo gli esperti, abbiamo politici di spessore; proponiamo la revisione del sistema. Ci siamo persi in seghe mentali cercando di analizzare la sconfitta elettorale. Abbiamo davanti agli occhi un sistema sanitario disumano, regolato da profeti del Darwinismo sociale; cerchiamo di non restare impassivi o peggio astenuti.
Yellow

il_gambi ha detto...

In questa sede, di dimensioni meno ampie del blog di Pippo, e meno frequentata posso eccedere in qualche personalismo.
Io faccio il medico e riconosco proprio all'interno dell'ambiente una serie di contraddizioni e di criticità che meriterebbero di essere quantomeno spiegate/affrontate apertamente.
Non per mettere a disagio l'utente o dare l'impressione di voler solo contestare senza proporre, ma per dare voce alle migliaia di persone che tutti i giorni si rassegnano a doversi curare "alla bene e meglio" per una serie di inadempienze (colpevoli ma anche NON) del SSR.
I medici ospedalieri, sono spesso sottopagati e lavorano in condizioni di tutela sproporzionate rispetto al rischio che corrono. Nel pubblico, piovono denunce e i premi assicurativi sono pazzeschi.
Ore di attesa in pronto soccorso per carenza di personale medico e di mezzi tecnici per eseguire e refertare gli esami.
Mio fratello è deceduto per un'emorragia cerebrale, e probabilemente non avrebbe avuto un destino differente, tuttavia dalle 02.00 a.m. alle 06.00 a.m. nessun ospedale della provincia di Milano ha potuto offrire un'angiografia d'urgenza, per guasti tecnici o irreperibilità del radiologo.
Intanto le cliniche di lusso si arricchiscono, salvo poi scaricare il paziente complesso/complicato sul SSN, nel pubblico dove gli ispettori sono capaci di contestare 24 ore di degenza eccessiva per una patologia scarsamente retribuita secondo il sistema DRG.
A Monza la precedente direzione sanitaria (di area ciellina) ha preferito destinare risorse ingenti all'arredamento dei locali uso ufficio che all'acquisto di monitor per il dipartimento medico dell'urgenza, ha preferito aprire nuovi cantieri che ammodernare o potenziare quelli già esistenti ed in chiara difficoltà.
Questo perchè la politica dell'immagine conta più di quella dei fatti.
Lombardia, Lazio, Puglia, Campania.. ognuna coi suoi problemi, però i media continuano a sorvolare sulle criticità lombarde poichè i casi centromeridionali sono di eredità centrosinistra quindi più aggredibili.
Siamo in un paese dove tutto è sommerso, ma soprattutto, tutto è sommergibile a seconda dei desideri di uno o di pochi.
Facciamo qualcosa, ci sono di mezzo la salute e la dignità della persona.
Yellow, ti ripropongo uno scritto da avanzare a Carlo Porcari, partendo dalle nostre sintesi.

Anonimo ha detto...

ok! dimmi come possiamo muoverci
yellow

il_gambi ha detto...

Attendo la risposta di Porcari alla mail che gli ho scritto.
Alla peggio, lo chiamo direttamente, o tramite qualcuno del direttivo PD Regionale.
Il momento è propizio, sarà meglio approfittarne per non perdere l'occasione.
La mia e.mail dovrebbe essere nel blog, cmq è il_gambi@yahoo.it

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