sabato 21 giugno 2008

PD già da rifondare?

Cari amici,
in questi giorni mi sono tenuto lontano dalla mia tastierina per evitare commenti poco lusinghieri nei confronti della nostra dirigenza.
Dopo la debacle siciliana dove oramai siamo diventati un punticino semi invisibile ci si attendeva dei proclami forti e magari qualche passo indietro da parte dei nostri carissimi capetti.
Purtroppo come spesso accade anzichè trarre le relative conseguenze si cerca sempre di evitare la verità nascosta ossia che la politica neocentrista non paga...
E' semplicissimo capirlo...se fossi un'elettore moderato e dovessi scegliere tra un partito conservatore ed uno progressista ma che intende camuffare la propria politica svoltando verso la moderazione..beh è chiaro che andrei a scegliere il partito originale...
Forse tanti di noi non hanno ancora capito che le tematiche sociali sono prioritarie e che una grossa fetta della nostra popolazione attende programmi e fatti..
Cosa stiamo facendo a tutt'oggi? beh a parte qualche urlatina sul lodo Schifani dove il buon Fassino lo voterebbe con qualche se e ma(leggete La Repubblica di oggi), continuiamo a rincorrere i nostri avversari su tematiche e posizioni che si vanno a scontrare con il mio modo di impostare una società moderna e solidale.
E poi la paura di intraprendere un cammino nei confronti di alcune battaglie di civiltà la fanno lunga sulle possibilità che il nostro Partito possa ispirarsi al riformismo europeo...Pendiamo sempre dalle labbra di qualche Porporato..
Io ho il massimo rispetto verso le Istituzioni ecclesiali ma la laicità dello stato e del buon pensare sono la priorità di una buona e moderna democrazia.
Tanti militanti hanno già perso il grande entusiasmo iniziale e l'Assemblea Nazionale ne e' stata una brutta dimostrazione...
O la linea del PD cambierà radicalmente o moriremo tutti quanti berlusconizzati..
Io non sono un moderato e non capisco il significato piu' stretto di questa parola e quindi sono sempre pronto ad affrontare vere e forti battaglie d'identità.
Purtroppo tanti di noi non hanno questo spirito e men che meno la nostra dirigenza nazionale.
Una dirigenza seria che abbia a cuore il destino del riformismo, in questo momento avrebbe dato segno di maturità con un gesto nobile e rispettoso ossia LE DIMISSIONI.

Stefano Cuch





1 commento:

il_gambi ha detto...

Assistiamo ad una serie di movimenti incerti, paragonabili a quelli di un neonato che inciampa spesso prima di imparare a camminare da solo. Su questo è logico riflettere, fare autocritica e tentare di riemergere dalle sabbie mobili... partendo da una profonda discussione delle modalità con cui esprimere i propri dirigenti e della capacità di coinvolgimento delle masse. Qualcosa che in U.S.A. hanno saputo fare molto bene, quindi l'invito è ad ispirarsi per quanto possibile ai nostri colleghi d'oltreoceano.
Gettare la spugna ora parrebbe a mio parere una "resa" che avrebbe come unica conseguenza la fine del centrosinistra italiano e la consegna del paese ad una destra che avrebbe come unico rivale (si fa x dire) il centro di Casini, che fino a 6 mesi fa era culo e camicia con Berlusconi e che ieri l'altro festeggiava con lui il voto in sicilia.
Il PD deve darsi in fretta un'identità precisa, e partire da 4 o 5 MUST. Altrimenti il progetto è fragile in partenza ed incompleto al traguardo, quello delle europee ma spt le politiche e le Regionali. Dalla Lombardia si sente un'esigenza di alternativa che dobbiamo incominciare a dare per non essere seppelliti.
Non mollare e ripartire dalle primarie per provarci ancora.
Con VOCE CHIARA.

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