venerdì 9 novembre 2007

La famiglia e l'ipocrisia della destra...

Carissimi lettori del blog e amici del PD e' veramente divertente constatare che nel club dei grandi difensori ipocriti della famiglia sia potuto entrare a far parte un uomo che dell'etica destroida e della compostezza marziale ha fatto la sua bandiera ossia il sempre "Vice di tutti" Gianfranco Fini...
L'eterna promessa della politica oramai arrivato a superare la barriera dei 50 anni, ha mostrato all'intero mondo politico la sua grande virilità fecondando con autorità una gran gnoccolona battezzata col nome di Elisabetta...
Beh che dire..dopo la separazione consensuale con la sua ex moglie, il buon Gianfranco non ha perso tempo....del resto era molto preoccupato che il suo cognome potesse essere assimilato ad una famosissima marca di "PISELLINI"...
Cari miei, il Gianfranco ci ha dato proprio dentro..altro che pisellino!!!!
I suoi predecessori ossia il buon Silvio da Arcore, l'Umberto regionalpopolare, l'eterno giovane Pier Ferdinando e tutto lo staff dei pascolatori di donne dell'UDC capitanata dall'onorevole Mele lo accoglieranno calorosamente nel loro Club.
Buon divertimento!!

2 commenti:

Franz ha detto...

In fondo con i valori dell'etica destroide ci siamo in pieno, in fondo anche Mussolini apprezzava l'articolo...
Quello che mi lascia più stupito invece è il profilo del soggetto con il quale l'algido segretario di AN ha deciso di costituire una nuova famiglia: un personaggio che si auto-definisce (nel proprio sito: http://www.elisabettatulliani.it/default.asp) brillante avvocato e showgirl, e dice di aver sacrificato alla carriera artistica (?) quella universitaria (??). Senz'altro di grande talento. Modesta anche.

il_gambi ha detto...

Le donne della destra italiana sono tutte chiacchiere e show.. Elisabetta Gardini, Michela Brambilla, Alessandra Mussolini, Silvia Ferretto... naturalmente votate all'anonimato ed alla modestia no? Ecco io evidenzierei il "modello" di famiglia difeso in piazza dalla destra, che gli italiani si rendano conto di come è facile (e consueto) predicare bene e razzolare male. Voto 3.

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