lunedì 4 febbraio 2008

Sanità e Precariato: in Lombardia vanno a braccetto.

Nel link sotto:

http://canali.libero.it/affaritaliani/rubriche/Cielolombardia/cielolombardiaereditaformigoniprimapuntataMI01022008.html

è possibile farsi un'idea di come è stato sostenuto un modello di "eccellenza" di fronte ai cittadini / elettori.
Dal 2003, anno di introduzione dei ticket, progressivi interventi di aggiornamento della legislazione regionale hanno permesso l'attuazione di una devolution sanitaria, che consiste nel prendere le risorse del Governo Nazionale (maggiori con Prodi che con Berlusconi) e distribuirle nel privato più che nel pubblico.
Niente riduzione liste d'attesa, niente maggior numero di prestazioni, niente riduzione dei ticket fino al 2007 (dopo 4 anni di extragettito self-made). L'equità dei trattamenti è rimasta un miraggio e la "competizione" annunciata si è rivelata un flop: mediamente il privato arriva prima del pubblico e soddisfa esigenze che il pubblico non può sostenere, ma costa di più.
Si sceglie per necessità, più che per libertà.
Un modello che, tra l'altro si sostiene su contratti di consulenza libero-professionale a termine, anche quando il rapporto è simil-dipendente o continuativo. Come può un sistema precario essere "modello di eccellenza" ?! In Lombardia evidentemente possibile, e molti lo credono reale. Peccato.

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