giovedì 3 aprile 2008

Un buono spesa per le famiglie piu' disagiate dal caro vita...

“Dobbiamo affrontare il consumarsi progressivo del potere d’acquisto di pensioni e salari”. Con queste parole Walter Veltroni ha introdotto la conferenza stampa di presentazione delle misure messe in campo dal Partito Democratico per combattere il caro prezzi, uno dei temi più caldi e discussi in questo periodo.

Due linee direttrici da percorrere per uscire dall’emergenza e per combattere l’innalzamento dei prezzi: “Il nostro intervento straordinario è volto in primo luogo ad aiutare le famiglie in difficoltà, ed in secondo luogo a fare ripartire le domanda interna”. E’ proprio con questi due obiettivi che il candidato premier del PD lancia la proposta di “un buono spesa annuale per 3 milioni di famiglie italiane, a partire dal 1° luglio 2008”.

Si tratta di una misura emergenziale e straordinaria che si propone, al tempo stesso di aiutare le fasce economicamente più deboli della società, e di stimolare la ripresa dei consumi interni, considerata come la precondizione necessaria per la crescita. Una misura, sottolinea il responsabile Economia Giorgio Tonini, che si inserisce perfettamente in quella che è la filosofia economica di base del PD, cioè la commistione di “lotta alle inaccettabili disuguaglianze che caratterizzano la nostra economia e stimolo alla crescita”.

Una misura, quella del buono spesa annuale, che, come fa notare Stefano Fassina, “non è assolutamente alternativa alle liberalizzazioni dei mercati, ma che, invece, si propone come intervento mirato per rispondere ad un’emergenza, quella del carovita. Intervento al quale dovranno essere affiancate delle misure che invece saranno di tipo strutturale”, come quelle che fanno riferimento al nuovo corso in materia di politiche fiscali, o all’innalzamento immediato di salari e pensioni.

Delle correzioni strutturali sono d’altronde ineludibili. L’emergenza che ci troviamo ad affrontare oggi, infatti, affonda le sue radici dentro a dinamiche ormai a loro volta cementate dentro il nostro tessuto economico. “Un primo momento in cui si sarebbe potuto porre un freno a questo problema – fa notare Veltroni – coincide con il 2001, con il passaggio dalla lira all’euro, e con il mancato controllo di questo passaggio a livello di prezzi. Una grande responsabilità – sottolinea il segretario del PD – che la destra al governo allora si assunse”.

Ciò, insieme alla crescita del prezzo di alcune determinanti materie prime, una su tutte, il petrolio, ha determinato l’emergenza che stiamo vivendo oggi, e che si sta ripercuotendo su tutti gli aspetti legati alla vita reale delle persone. Il buono spesa è una misura che, conclude Veltroni, si va a sommare a quelle che stiamo mettendo in campo “per coniugare la crescita economica, la ripresa della domanda interna e la lotta alla povertà e alle disuguaglianze”.

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